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Piccolo dizionario cinese-inglese per innamorati

Quest’anno il laboratorio di Gender in Translation si sdoppia. Dopo le prime edizioni, abbiamo spesso notato che chi partecipava esprimeva il desiderio di prolungare l’esperienza. Perciò, in accordo con la docente, Laura Fontanella, abbiamo deciso di proporre un laboratorio “avanzato” così da consentire a chi desideri replicare, di cimentarsi con la traduzione collettiva per un periodo più lungo. In questo modo ci si potrà confrontare con testi diversi tra i tanti proposti da Laura, che presentano ciascuno difficoltà peculiari. Chi ha già partecipato a un laboratorio di Gender in Translation sa che la docente propone una selezione di estratti da opere di narrativa e graphic novel e che è il gruppo a decidere quali tradurre per votazione.

In questa #traduzioneacolazione abbiamo deciso di parlarvi di un’opera che non è mai stata scelta, ma che è molto interessante da analizzare: A CONCISE CHINESE-ENGLISH DICTIONARY FOR LOVERS di Xiaolu Guo, tradotto in italiano nel 2007 da Carlo Caparano per Rizzoli con il titolo PICCOLO DIZIONARIO CINESE-INGLESE PER INNAMORATI.

La protagonista del libro è una ragazza cinese di 23 anni che viene mandata dai genitori a Londra per studiare l’inglese e aiutarli poi con gli affari della fabbrica di scarpe di famiglia. La ventitreenne Zhuang, o “Z” come si fa chiamare, lascia così la sua piccola città natale in Cina, armata di passaporto e tanta paura dell’ignoto, per avventurarsi in un viaggio di formazione che si concretizzerà con l’apprendimento di una lingua e una cultura “aliene”, ma anche con l’esplorazione dell’amore, del sesso e della libertà. L’arrivo in Inghilterra coincide con la scoperta della solitudine, mai sperimentata prima da Z che si aggrappa al dizionario cinese-inglese, l’unico mezzo a sua disposizione per cercare di decifrare la nuova realtà che la circonda. Poi una sera, al cinema, incontra un uomo inglese, del quale non ci verrà mai detto il nome. Dopo il film i due passeggiano per Londra e, nonostante l’inglese stentato di Z, conversano amabilmente e trovano subito un’intesa. Di lì a poco lui la invita a casa sua, lei capisce che si offre di ospitarla, così finiscono a vivere insieme e cominciano una relazione che diventa fondamentale per la crescita della protagonista.

Cosa rende questo testo così interessante dal punto di vista della traduzione?

Possiamo individuare almeno tre elementi:

  • Sfide legate a questioni linguistiche
  • Sfide relative ad aspetti culturali
  • Sfide legate alle questioni di genere

 

Le sfide linguistiche:

Dal punto di vista linguistico la difficoltà si pone fin dalla struttura del romanzo, diviso in macrocapitoli, i mesi di soggiorno di Z, e microcapitoli, le parole imparate nel mese. Il libro si presenta infatti come un quaderno sul quale la protagonista annota ogni parola nuova, indicandone la definizione da vocabolario e raccontando l’aneddoto di vita che ha portato a quella scoperta. In uno di questi capitoletti Z descrive il suo quaderno come un suo personale Nushu, “questa lingua segreta, vecchia di quattrocento anni […] usata dalle donne cinesi per esprimere i loro sentimenti più intimi.”.

La prima difficoltà, traducendo verso l’italiano, consiste nel fatto che ovviamente le parole e le definizioni all’inizio dei capitoli sono in inglese. Come comportarsi? Mantenere l’inglese per entrambe? Tradurre soltanto le definizioni? Lo stesso vale per l’enfasi data ad alcuni termini come properly che si ripete in diverse occorrenze del testo, ognuna funzionale alla narrazione. Anche qui, che fare? Si traduce o si lascia in inglese? Non vi diremo quali scelte che sono state fatte nella traduzione di Caparano, lasciamo a voi la riflessione.

Un altro problema del testo consiste nel fatto che Z scrive il suo diario in inglese, quindi all’evolversi della sua conoscenza della lingua, si evolve anche la sua capacità espressiva. Una peculiarità che va preservata in traduzione, non senza difficoltà.

Ecco un esempio tratto dalle prime pagine:

In questa pagina compare l’insegnante di inglese, Mrs Margaret. Soprattutto nei primi capitoli viene riservato ampio spazio alle lezioni e alle riflessioni di Z sulle differenze linguistiche tra cinese e inglese, con esempi pratici che possono creare qualche piccolo problema quando si traduce verso l’italiano. Pensiamo ad esempio al fatto che in inglese c’è il genere neutro che l’italiano non ha.

Le sfide culturali:

L’intero libro ruota intorno alle scoperte e alle esplorazioni di Z. Sono quindi inevitabili non soltanto fraintendimenti, che danno spesso vita a scene comiche, ma anche continui confronti tra la cultura inglese e quella cinese. Si parte sempre da considerazioni sulla lingua come «Person as dominate subject, is main thing in an English sentence. Does it mean West culture respecting individuals more? […] Maybe Chinese too shaming putting their name first, because that not modest way to be.». Poi si giunge a riflessioni più filosofiche sulle differenze sociali tra i due Paesi. Scopriamo così che il concetto di casa, dimora e famiglia in cinese sono espressi da un unico simbolo, oppure che i concetti di tabù e intimità si declinano in modi molto differenti tra le due culture. Per non parlare della difficoltà di Z nel comprendere i concetti inglesi di privacy, politeness e humor. Ogni volta che la nostra protagonista si esprime in modo schietto, come è tipico della sua cultura, viene fraintesa. C’è chi la prende per maleducata e chi la scambia per una simpatica umorista. Traducendo verso l’italiano, è necessario prestare particolare attenzione anche alle più piccole sfumature culturospecifiche per rendere giustizia al testo di partenza.

Le questioni di genere:

Anche in questo caso, le riflessioni di Z partono dalla lingua, «English a sexist language. In Chinese no “gender definition” in sentence.», per aprirsi a tutti gli aspetti della vita, man mano che la protagonista accumula esperienze. Durante il suo anno all’estero, Z sperimenterà il sesso e apprenderà diversi modi di intendere il piacere, l’intimità e la sessualità. Grazie al suo compagno imparerà che cosa vuol dire la parola “bisessuale”. Si stupirà che in Occidente si viva in modo molto disinvolto la sessualità, ma che allo stesso tempo il fatto che una ragazza sfogli una rivista porno in un pub sia ancora considerato un tabù. Durante un viaggio in solitaria sperimenterà la masturbazione, ma anche l’abuso. Insomma, un ampio ventaglio di tematiche da trattare con cura.

Non vi sveliamo altro e vi invitiamo a scoprire le avventure di Z. Come avrete intuito, non vi annoierete, anzi, troverete molti spunti stimolanti.

Buona lettura!